dalla pagina di Michelle Müller, che ringrazio

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Cédric Herrou scrive:
“E ‘ un anno che faccio domande alle pubbliche autorità, ma nessuno mi risponde. Il Prefetto rifiuta di rispondermi, così come la polizia di frontiera. Tuttavia, pongo domande semplici. Sto aspettando delle risposte.”

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Edmond Jabès in una conversazione con Attilio Lollini (in Lengua n.4, Il Lavoro Editoriale, 1985):
“(…) Oggi la lotta politica s’identifica, per me, in quella che ho chiamata interrogazione. L’interrogazione è una forza terribile. Prendi un capo di stato fascista come Pinochet: se gli dici che è un assassino dici una cosa vera ma ovvia. Dire che Pinochet è un boia fuori dal Cile non presenta molti rischi. Pinochet non va insultato ma “interrogato”; dobbiamo farci spiegare perché opprime il popolo, perché uccide e fa uccidere per mantenere il potere; insomma costringerlo ad interrogarsi a fondo ed a dare delle risposte oltre e fuori gli schemi del linguaggio politico, che è lingua morta, irrecuperabile.
L’interrogazione è un’arma fortissima, non dobbiamo accettare le cose come sono (o come appaiono), interrogarsi è liberarsi, non avere paura delle scomode e imprevedibili risposte. (…)”